domenica 10 novembre 2013

Risposta al Consigliere Elisabetta Strada

Il consigliere comunale Elisabetta Strada ha pubblicato sul suo blog un post, che spiega per quali ragioni si è fatta promotrice insieme a Mariolina Moioli (PDL) di un emendamento al bilancio. Emendamento alla proposta dell'Assessore Cappelli di eliminare i contributi in denaro e di rivedere la modalità di attribuzione delle derrate alimentari alle scuole private paritarie di Milano, di cui un elenco – aggiornato solo al 2009 – è disponibile qui.

Vogliamo rispondere puntualmente ad alcune affermazione del consigliere Strada, nella speranza di creare un dibattito vivo e puntuale su alcune questioni, che stanno molto a cuore a noi genitori delle scuole pubbliche milanesi. 

Strada: “Possiamo dire che il comune offre la maggior parte del servizio, MA non riesce ad accogliere tutti i bimbi difatti ci sono ancora liste d'attesa. Pertanto queste scuole paritarie , non quelle private, offrono un servizio pubblico e sociale importante.”
ChiedoAsilo: Come la stessa consigliere Strada spiega nel suo post, una parte delle scuole paritarie è privata, privata paritaria. L'idea di scuola paritaria nasce per la scuola d'obbligo, infatti è strettamente collegata al rilascio di titoli di studio aventi valore legale. La definizione comprende anche le scuole d'infanzia, anche se è evidente che non esista in questo specifico caso una relazione con un titolo di studio. La parità è riconosciuta nel caso in cui siano disponibili una serie di requisiti. 
In questo senso le scuole paritarie nascono per ampliare l'offerta formativa e, a nostro avviso, per la legge del mercato, esse esistono se e solo se la gestione di queste scuole “economicamente“ conveniente o meglio garantisce profitti. Tant'è che in mancanza di detti finanziamenti, questi istituti minacciano la chiusura. Per questo motivo ci sembra avventato affermare che offrano un servizio “pubblico e socialmente utile” per la nostra città: alla fine è una scuola che non modula la propria retta in base al reddito della famiglia, il cui accesso non e' regolato da graduatorie comuni a quelle della scuola pubblica, e che spesso non accoglie in pari percentuali delle scuole pubbliche bambini che necessitano attenzioni speciali.

S: "Cosa c'era a bilancio fino ad anno scorso :
c'erano due tipi di contributi x le scuole paritarie
- 550 mila euro cash 
- 2'600'000 euro in derrate alimentari per diritto allo studio specialmente per il servizio mensa questa seconda cifra é riferita ad una convenzione a.s. che veniva rinnovata automaticamente. Per derrate si intendono gli ingredienti alimentari che vengono acquistati da Milano Ristorazione è consegnati a crudo tendenzialmente , alle scuole paritarie ( si effettua il medesimo servizio e quindi voce a bilancio a carico del comune per i bambini delle scuole statali)."
CA: Prima di tutto osserviamo che anche sulla nostra mailing list sono circolate cifre leggermente diverse. Non abbiamo un riscontro inequivocabile e vogliamo considerare corrette le cifre citate dal consigliere Strada. Considerando i valori indicati dal consigliere parleremmo di ca 400-450 Euro a bambino/anno.
E poi “cosa significa consegnati a crudo”? Che mentre i figli di chi frequenta la scuola pubblica mangiano le derrate cucinate all'ingrosso da MiRi, le scuole private possono preparare a loro discrezione i menu' nelle loro cucine interne. A tutti quei genitori della pubblica che hanno assaggiato i pasti di MiRi sembra già questo un gran privilegio.
Su questo argomento vorremmo portare alla luce un altro aspetto. Nella scuola pubblica paghiamo la mensa a inizio anno per tutto l'anno scolastico indipendentemente dal fatto che nostro figlio sia assente e che quindi non possa consumare il pasto. In alcune private invece usano il ticket mensa, per cui se il bambino e' a scuola paga altrimenti no. Questo è chiaramente un bel risparmio per le famiglie che frequentano le scuole private. La stessa modalità di pagamento è stata diverse volte chiesta anche dai genitori della scuola pubblica, ma chissà perchè non si ritiene che sia una facilitazione da concederci ... neppure in corso d'anno.

S: "quest'anno a luglio si é deciso visto la difficoltà del bilancio di:
- eliminare il contributo dei 550 mila a pioggia . Quindi questa voce "contributo economico alle scuole paritarie è stata cancellata"
- non rinnovare la convenzione per le derrate ma iniziare un percorso diverso di consegna derrate, più equo per tutti. Cioè come avviene nelle scuole comunali e statali, in base alle capacità economiche delle famiglie. In base al reddito ISEE. Peccato che questa nuova convenzione è in studio e sviluppo da quest'anno scolastico , a convenzione scaduta, e dopo che le scuole hanno definito tutte le rette con le famiglie (si fanno a gennaio le iscrizioni) quando pensavano di ricevere questi soldi .

CA: Nessuno vuole che i bambini rimangano senza pane e carote, ma a fronte delle tante emergenze che vediamo nei servizi all'infanzia a gestione comunale – parliamo di bonifiche da amianto, di strutture fatiscenti, di compresenza inesistente, di sostegno non erogato, di ristorazione sempre sotto osservazione – ci chiediamo per quale motivo le scuole paritarie debbano avere una priorità rispetto a quelle pubbliche, senza contribuire ad un beneficio complessivo, fosse anche solo con rette diversificate in base al reddito.
Per quale motivo alle scuole private paritarie debba essere riconosciuto il finanziamento previsto, mentre il pubblico possa aspettare e sopravvivere (o soccombere) con i suoi drammi che persistono da anni.
Dalle stesse dichiarazioni dell'Assessore quest'anno è emerso un fenomeno di fuga dalle scuole private con un aumento delle liste di attesa nella pubblica. Questo ci conferma che la gestione delle scuole private è ben lontana dall'essere socialmente utile, soprattutto in un momento di crisi.

Detto questo vogliamo ancora una volta manifestare la nostra approvazione alla proposta dell'Assessore Cappelli, che per la prima volta ha affrontato un tema così intoccabile nel nostro paese e speriamo che abbia successo. Almeno così quando al posto delle carote le famiglie delle pubbliche sentiranno il bastone della revisione delle rette, già ventilato ad aprile, potranno piangere con un piccolissimo sorriso sulle labbra.



1 commento:

  1. Articolo 33 della Costituzione Italiana, stralcio:
    "Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato". Qui c'è poco da fare sottigliezze e affermare (come fa CL e compagnia cantante) che Regioni e Comuni, invece possono... Lo Stato è in cima alla catena gerachica, se non concede lui non possono concedere altri in sua vece, Quindi Cappelli, Strada & Company farebbero meglio a togliere TOTALMENTE i contributi e girarli alle scuole pubbliche. Poi discuteremo anche dei "regali in natura" di Milano Ristorazione, da quantificare, verificare(con bolle e fatture) che lì si che è un "magna, magna"...

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